Lupi dimissionario

Il governo ha deluso

Il presidente del Consiglio ha detto che il governo non subirà nessuna conseguenza per le dimissioni del ministro Lupi, in verità il governo ne è uscito piuttosto male. Non abbiamo capito infatti quale sia la valutazione data sull’operato del ministro. Se Lupi è stato corretto e lo si riteneva capace, andava difeso, a maggior ragione se le dimissioni sono state dettate dalla necessità di tutelare la famiglia del ministro. Il governo si è invece diviso, con il solo Alfano pronto a difendere il ministro del suo partito ed il premier desideroso di scaricarlo. Non hanno giovato nemmeno le precedenti dichiarazioni del ministro Lupi che sembrava fermo sulla decisione di restare al suo posto. Il cambiamento di idea, annunciato in televisione, fra l’altro, non depone a suo favore. Sarebbe stato meglio allora dimettersi subito, anche solo per ragioni di opportunità ed trovare tutto il governo compatto nella sua difesa. Da qui l’impressione che il governo non si sentisse di assumersi la responsabilità della correttezza dell’operato di Lupi dopo che il ministro aveva difeso il ruolo di Incalza finito agli arresti. Comunque la si metta, un brutto pasticcio che tra l’altro si trascina dietro l’evidente malumore del Nuovo centro destra sentitosi discriminato, come si capisce dalle dichiarazioni dell’onorevole Cicchitto. Il caso Lupi rivela una nevralgia all’interno della maggioranza, e cosa più grave un limite tutto politico del governo Renzi. Il premier ha dimostrato di saper rottamare e promette di continuare a farlo, un’intera classe politica, dal suo partito, fino al Senato della Repubblica. In compenso non è riuscito a muovere un solo passo utile sul versante della burocrazia che appare molto più inquietante. Ercole Incalza rappresenta la continuità di un oligarchia indiscussa annidata nei meandri dello Stato e su cui Renzi non ha nessuna idea di come procedere, nemmeno si era accorto del problema. A cosa serve cambiare la politica ed i suoi attori, se poi i manager dello Stato restano sempre gli stessi, persino gli inquisiti dai tempi di Tangentopoli ributtati in galera vent’anni dopo? Con una promessa riforma della superficie, incapace di penetrare in profondità, Renzi ha deluso e tanto.

Roma, 20 marzo 2015